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pianobi  è lieto di presentare il primo artista  in residenza 

 

PIERRE GAIGNARD / HIPER<3MPIRIQUE

Solo show opening 29 ottobre 18h - 21h / pianobi residence #1

30 ottobre - 20 novembre 2021

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Vapormax Archiviu (2019, ‘15)

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Bagnolet Chamanique 4K (2018, ’15)

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Lamento Sfocato Boh (2021 ‘18)

In occasione della residenza presso pianobi, l’artista francese Pierre Gaignard presenta tre lavori video dal titolo Vapormax Archiviu (2019, ‘15), Bagnolet Chamanique 4K (2018, ’15) e Lamento Sfocato Boh (2021 ‘18) in stretto legame con l’Italia, in particolare con Roma e con la regione dell’Abruzzo, luoghi in cui ha operato ad intervalli di tempo, elaborando concetti sperimentati ulteriormente e sviluppati attraverso la sua peculiare pratica artistica definita come una sorta di ethnologie sauvage (Fabien Danesi).
Nei tre film, reputati dallo stesso artista i fondatori del suo linguaggio formale, vi si scorgono le esperienze vissute in prima persona e tradotte in un sorprendente lavoro che ne dimostra “cause ed effetti”. 

On the occasion of the residency at pianobi, the French artist Pierre Gaignard presents three videos entitled Vapormax Archives (2019, ‘15), Bagnolet Chamanique 4K (2018, ‘15), Lamento Sfocato Boh (2021 ‘18)These works are deeply connected to Italy, in particular with Rome and the region of Abruzzo, places where he sometimes worked, elaborating concepts that have been further developed through his peculiar artistic practice defined as a sort of ethnologie sauvage (Fabien Danesi).
In the three films, considered by the artist himself foundational of his formal language, the spectator can see the experiences that he lived personally, which are translated into an incredible work that demonstrates the “causes and effects” dynamic.

Pierre Gaignard (1986). Artista eclettico, utilizza medium complementari e di supporto gli uni agli altri, tali quali la scultura, il video e la performance, dando luogo a sorprendenti ibridazioni. Partendo dal reale, i temi abbordati spesso sono vissuti in prima persona e sviluppati attraverso una tecnica sperimentale che ne trasmette la forza e l’energia generate da un immaginario distopico. A prescindere dalla tecnica utilizzata, tutto il suo lavoro è caratterizzato da una sorta di rituale urbano, in cui magia e stupore sono il frutto di un approccio sia sentimentale quanto tecnologico. 
Artista e ricercatore, dottorando all’interno del gruppo di ricerca “Effondrement des Alpes” diretto da l’ESA AA - école supérieure d’art annecy alpes (Annecy), è inoltre membro co-fondatore del Wonder, artist-run-space parigino e rappresentato dalla Galerie Éric Mouchet di Parigi. Vive e lavora a Clichy.



Pierre Gaignard (1986) is an eclectic artist who uses complementary mediums that support each other, such as sculpture, video, and performance, giving rise to surprising hybridizations. Starting from the observation of reality, the approached themes are often experienced firsthand and developed through an experimental technique that transmits the strength and energy generated by a dystopian imagery. Regardless of the method, all his work is characterized by a sort of urban ritual in which magic and amazement result from both a sentimental and a technological approach.
Artist and researcher, PhD student within the research group “Effondrement des Alpes” directed by ESA AA - école supérieure d’art annecy alpes (Annecy), he is also co-founder of Wonder, a Parisian artist-run-space, and he is represented by the Galerie Éric Mouchet in Paris. He lives and works in Clichy.
www.pierregaignard.com



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Bagnolet Chamanique 4K (2018 ‘15) Ispirato al tipico ballo abruzzese chiamato il ballo della pupa (dove la “pupa” è un uomo nascosto all’interno di un fantoccio di cartapesta con fattezze femminili unitamente a una struttura con numerosi fuochi d’artificio, che balla al suono di musiche popolari mentre esplodono i fuochi) e presentato per la prima volta in Italia, il progetto è stato inizialmente concepito come una performance, nata in maniera intuitiva e spontanea. Fortemente affascinato dall’aspetto tanto pericoloso quanto poetico del rituale, l’artista propone per la prima volta la performance presso il grande piazzale del Wonder (artist-run-space parigino di cui l’artista è co-fondatore) per rendere omaggio a un caro amico, attraverso spettacoli pirotecnici alla stregua di quelli realizzati dalle corti rinascimentali in cui sculture effimere e fuochi d’artificio si uniscono affascinando e stupendo un pubblico vasto e disparato. Rivisitata in chiave metropolitana in coerenza con il suo vissuto, l’artista rivive e fa vivere la stessa fascinazione dell’antico rito. Filmata la performance, il video è dunque l’impressionante risultato di una sequenza d’immagini montate e riprodotte a rallentatore, in cui l’unica fonte di luce è quella dei fuochi d’artificio che sinuosi si muovono attraverso i corpi dei danzatori, al ritmo di un’impressionante colonna sonora data dall’incalzante e perturbante suono delle deflagrazioni.

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Vaporamax Archiviu (2019 ‘15) Realizzato attraverso la fotogrammetria, un programma informatico con il quale si ottengono scansioni tridimensionali che permettono di effettuare un primo sopralluogo di un sito ottenendo una discreta visione d’insieme. L’ispirazione sopraggiunge da un’esperienza vissuta in Italia, più precisamente durante un cantiere di scavi archeologici in Abruzzo al quale l’artista ha partecipato attivamente. La tecnica sollecita Gaignard a operare una “ricerca in profondità” non più in ambito archeologico, ma antropologico. Così il programma è applicato sui suoi amici e colleghi del Wonder, i quali vengono sottoposti a scan in situazioni di riposo, immobili come statue di pietra, unico stato possibile per eseguire una scansione corretta. Ne scaturisce una sintesi dell’immagine già propria al linguaggio di Gaignard, in cui i corpi dei soggetti scansionati vengono scomposti e rappresentati come delle “rovine” o involucri, una sorta di contenitori di se stessi in cui si può scorgere l’interno e l’esterno attraverso una resa pittorica che gioca empaticamente sia sul soggetto rappresentato quanto sul fruitore, il quale, quest’ultimo, continua a guardare subendone il fascino dell’incompletezza. Le immagini, strutturate sotto forma di una grande sequenza, sfilano davanti ad una camera illuminata che ne rivela la fragilità e l’incertezza di un luogo difficilmente circoscritto, la composizione e decomposizione dei corpi, l’interiore e l’esteriore come in una sorta di archeologia dell’anima in cui la nostalgia trova il suo confortevole posto.
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Lamento Sfocato Boh (2021 ‘18) Nel video l’artista si rifà a un evento storico dove il protagonista è l’italiano anarchico immigrato a Lione, Sante Caserio, che nel 1894 pugnolò (con un coltello dal manico rosso e nero, colori che simboleggiano l’anarchismo), il presidente della Repubblica Francese, Sadi Carnot, per vendicare la morte di un suo compagno ucciso dalle milizie francesi in un scontro dinamitardo. Pochi mesi più tardi fu ghigliottinato. Dunque due omicidi di due individui politicamente agli antipodi che tuttavia sono similmente assassinati: il presidente ucciso da Sante Caserio, o meglio dalla rabbia dettata dalla fame e dall’ingiustizie di una borghesia avida di potere e l’anarchico italiano ucciso dal punitivo Stato Francese capeggiato dal presidente della Repubblica. Nel video, l’artista coglie e interpreta il momento in cui il condannato percorre la strada dalla prigione alla ghigliottina, ripercorrendo e analizzando i motivi che lo avevevano portato fino lì. Il personaggio è rappresentato in maniera celata, come una sorta di fumo, un’immagine di sintesi ottenuta attraverso un processo procedurale in 3D in parte fortuito, ossia un’animazione generata da variabili. Nel video si ode una voce narrante e parallelamente si leggono nei sottotitoli le parole pronunciate rafforzandone visivamente il loro significato. Un augurio di riconciliazione tra due mondi.




 

Inside Art #114

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